Chanel e COVID-19: stipendi garantiti e importanti donazioni
No alla cassa integrazione per tutelare lo Stato italiano. Lo stipendio dei dipendenti è garantito fino alla fine di aprile. Le donazioni a favore di strutture ospedaliere, pronto soccorso e Protezione Civile ammonteranno complessivamente a 1,3 milioni di euro.
Per non gravare sui conti pubblici, in modo che lo Stato italiano possa dare priorità agli aiuti rivolti alle aziende più vulnerabili e concentrare le proprie risorse sul sistema sanitario, la filiale italiana di Chanel, così come l’azienda madre francese, ha deciso di non ricorrere alla cassa integrazione.
Con un approccio responsabile e civico, queste aziende si impegnano a mantenere al 100% gli stipendi dei loro 1.100 dipendenti, fino alla fine di aprile. Nello spirito di uno sforzo reciproco, per prepararsi alla fine della crisi e per mantenere i salari, è stato richiesto ai collaboratori di partecipare all’iniziativa di solidarietà utilizzando alcuni giorni di ferie.
Inoltre, per contribuire agli sforzi di solidarietà nazionali, la filiale italiana di CHANEL effettuerà diverse donazioni, per una ammontare complessivo di 1.3 milioni di euro, rivolte a:
- Protezione Civile Italiana in prima linea su tutto il territorio;
- Ospedale Sacco di Milano, specializzato nella ricerca e nello studio delle malattie infettive.
- Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, dove i medici e il personale ospedaliero assistono ogni giorno numerosi pazienti.
Dal canto loro, la Società Roveda e il Centro di distribuzione di Vittuone, effettueranno una donazione alle strutture ospedaliere e a quelle di pronto soccorso situate nelle vicinanze, per migliorare le condizioni di lavoro del personale sanitario che è in prima linea, sin dall'inizio dell'epidemia. Vittuone ha anche fornito apparecchiature informatiche ai pazienti ricoverati nelle strutture locali e in isolamento, per consentire loro di rimanere in contatto con le proprie famiglie.